Si terrà sabato 05 novembre il prossimo appuntamento con il CRD - Centro di Ricerca e Documentazione sulla Storia della Capitanata, da anni attivo sul territorio per la ricerca e la promozione della cultura storica. Alle ore 18, presso la sede di “Spazio Ripoli” di San Severo (sita in via San Girolamo, 12), Daniel De Lucia, linguista ortonese, relaziona sugli ebrei di San Nicandro Garganico. Colloquia con il relatore Michele Presutto del CRD.
Il nome della cittadina di San Nicandro era legato a un gruppo di contadini che negli anni ’30 decisero di convertirsi all’ebraismo e alla fine emigrarono in Israele. Sul piano puramente quantitativo il fenomeno fu trascurabile: la polizia fascista, sempre all’erta, riferì di nove famiglie, per un totale di quaranta persone. Una trentina emigrarono in Israele nel 1949.
La storia inizia alla fine della Prima guerra mondiale, quando Donato Manduzio, gravemente ferito, rientrò a casa dal fronte. Bracciante analfabeta, si trovò confinato al suo letto, così decise di imparare a leggere. Facendo molto velocemente progressi, iniziò a divorare romanzi e altre opere letterarie, e quindi la Bibbia. Fu allora che scoprì l’Ebraismo, anche se pensava che non vi fossero più Ebrei a questo mondo. Iniziò a praticare la fede ebraica e sempre più vicini si unirono a lui. Dopo un po’ la comunità arrivò a 80 persone. Verso la fine della Seconda guerra mondiale, alcuni membri della Brigata Ebraica attraversarono San Nicandro, con Stelle di Davide in mostra sulle loro jeep. Per Donato e i suoi seguaci fu il primo incontro con degli Ebrei veri. Si avvicinarono ai soldati, abbracciandoli affettuosamente, e chiesero di poter andare con loro nella Terra Promessa. Nel 1946, gran parte della comunità di San Nicandro si convertì all’ebraismo. Questa e altre curiosità saranno analizzate nel corso dell’incontro promosso dal Centro studi presieduto da Dina Contò.