L’origine dei Comitati pro monumento ai caduti risale al 1919. L’innalzamento di monumenti e la creazione di Parchi della Rimembranza diventeranno oggetto della propaganda fascista, attuata per ottenere adesione e approvazione dalle masse popolari. I Comitati proposero dei concorsi destinati ad artisti e in seguito furono commissionate opere direttamente ad artisti di un certo calibro; così facendo la Capitanata svolse un ruolo focale, diventando un vero e proprio laboratorio per gli scultori provenienti, oltre che dalla provincia, da ogni parte d’Italia. Tra i maggiori esponenti del periodo vanno ricordati Vito Pardo, Benedetto d’Amore, Luigi De Luca, Giulio Barbieri, Amleto Cataldi, Gaspare Bisceglia, Torquato Tamagnini, Alfeo Bedeschi, Domenico Jollo, Giuseppe De Angelis, Guido Passaglia, Antonio Bassi, Giuseppe Ciocchetti, Giulio Nordio e Turillo Sindoni. Gli autori, provenienti da varie scuole, hanno lasciato tracce della scultura nelle sue diverse sfaccettature, utilizzando materiali come bronzo e marmo.