Domenica, Novembre 24, 2024
“I fratelli Fiani e la Repubblica Napoletana del 1779” è il tema del prossimo incontro del Centro di ricerca e documentazione – Storia Capitanata in programma il 22 febbraio a Torremaggiore (ore 18, Aula Magna Liceo “Fiani” in via Aspromonte). Sull’argomento parlerà Anna Maria Rao, docente dell’Università Federico II di Napoli, in occasione del 220.mo anniversario della Repubblica Napoletana. Dopo i saluti di Giancarlo Lamedica, dirigente scolastico del Liceo “Fiani”, è prevista una introduzione di Giuseppe Clemente, presidente del Crd.
«La Repubblica Napoletana del 1799, nonostante la brevità della sua drammatica vicenda, fu un momento fondamentale non solo della storia meridionale ma nella elaborazione della tradizione democratica italiana», commenta Anna Maria Rao. Frutto dell’influenza della Rivoluzione francese e della campagna italica del giovane generale Napoleone Bonaparte, fu un crocevia unico nella storia del Mezzogiorno ma anche nella formazione dell’idea democratica italiana. Nonostante la sua breve durata, meno di sei mesi, gli eventi rivoluzionari accesero i riflettori sugli aspetti di fondo della capitale del Regno: l’arretratezza delle campagne, il paternalismo e l’incapacità di rinnovamento del potere monarchico, il ruolo antirivoluzionario di un clero che, nella figura del cardinale Ruffo, fu alla guida delle spietate bande sanfediste, l’isolamento della élite giacobina dalle masse contadine e dalla maggior parte del popolo cittadino. La Repubblica Napoletana ha rappresentato un episodio politico del tutto diverso dall’alternarsi di dinastie attraverso lotte di potere e di successione, costituendo invece lo sbocco e l’affermazione di un vasto movimento culturale e politico costituitosi nel corso del XVIII secolo in Europa e in America.
“La Repubblica napoletana. Rivoluzione e controrivoluzione”, è questo il tema che Anna Maria Rao, docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, discuterà nella prossima conferenza organizzata dal Centro di ricerca e documentazione – Storia di Capitanata. L’incontro si terrà il 25 febbraio presso la sala conferenze della Biblioteca comunale “Minuziano” in Largo Sanità a San Severo.
La Repubblica napoletana del 1799, oggetto di ricostruzioni aneddotiche e romanzesche, di celebrazione o di condanna politico-ideologiche, ebbe un ruolo molto importante non solo nella storia del Mezzogiorno ma più in generale nella storia italiana ed europea degli anni tumultuosi che seguirono lo scoppio della rivoluzione in Francia. Proclamata dai patrioti il 21 gennaio 1799. la Repubblica napoletana ebbe una vita difficile e contrastata, a causa sia dell’andamento della guerra tra la Francia e le potenze europee coalizzate contro di essa, sia della fragilità delle istituzioni repubblicane, che non ebbero neanche il tempo di consolidarsi.
L’esperienza repubblicana non rimase limitata alla sola capitale, come a volte si tende a ritenere, ma ebbe radici e sviluppi anche nelle diverse province di quello che era stato (e sarebbe tornato ad essere) il Regno borbonico. Ma soprattutto nelle province la vita delle municipalità repubblicane fu un po’ dovunque segnata da scontri spesso acuti e sanguinosi tra gruppi di differente orientamento, rivoluzionari e controrivoluzionari, repubblicani e realisti. Proprio nel confronto tra rivoluzione e controrivoluzione si formò un nuovo linguaggio e si realizzò un più ampio processo di politicizzazione, che fecero della Repubblica napoletana un osservatorio di primo piano agli occhi dell’Europa del tempo e della stessa Francia rivoluzionaria.
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