Storia di Capitanata

Domenica, Novembre 24, 2024

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CRD

Giunge alla decima edizione il “Premio Capitanata” bandito dal Centro di Ricerca e di Documentazione per la Storia della Capitanata con la partecipazione della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Foggia e dell’Archivio di Stato di Foggia.
Il Premio per la ricerca storica è riservato ai saggi sulla storia sociale, economica, politica, artistica e religiosa della Puglia, editi nel corso degli anni 2020 - 2021 - 2022 (all’autore del miglior saggio sarà assegnato un premio di € 1.500); alle tesi di laurea magistrale, o tesi di dottorato sulla storia sociale, economica, politica, artistica e religiosa della Capitanata, discusse negli anni accademici 2019 - 2020, 2020 - 2021, 2021 - 2022 in una qualsiasi sede universitaria italiana (all’autore della migliore tesi sarà assegnato un premio di € 1.000). La Giuria, presieduta da Pasquale Corsi dell’Università di Bari e Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia, è composta da Aldo Ligustro, Ordinario di Diritto Internazionale - Università di Foggia e Presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia; Maria Carolina Nardella, Soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia e della Basilicata; Renata De Lorenzo dell’Università di Napoli Federico II e presidente della Società Napoletana di Storia Patria; Francesco Andretta, studioso di storia; e da Giuseppe Clemente, presidente onorario del C.R.D. Storia della Capitanata.
Per partecipare è necessario inviare sei copie del saggio, o sei copie della tesi di laurea alla SEGRETERIA DEL PREMIO CAPITANATA – CENTRO DI RICERCA E DOCUMENTAZIONE PER LA STORIA DELLA CAPITANATA - Piazza Nicola Tondi, 3 San Severo (Foggia), entro e non oltre le ore 12 del 30 maggio 2023. I plichi possono essere consegnati anche a mano, sempre entro i termini suddetti e allo stesso indirizzo; per quelli inviati a mezzo raccomandata fa fede la data del timbro postale. Alle opere deve essere allegato un foglio recante il nome e il cognome del concorrente, il luogo e la data di nascita, il domicilio, il numero di telefono, il titolo dell’opera e la firma. Gli elaborati inviati, anche se non premiati, non saranno restituiti. La cerimonia di conferimento del Premio avverrà entro il mese di novembre 2023 a San Severo.

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Proseguono gli appuntamenti con la cultura storica promossi dal CRD - Centro di Ricerca e Documentazione sulla Storia della Capitanata. Il prossimo incontro si terrà giovedì 2 febbraio con Carmine Pinto che presenta il suo ultimo libro dal titolo “Il brigante e il generale - La guerra di Carmine Crocco e Emilio Pallavicini di Priola” (edito da Laterza). Appuntamento alle ore 18 a “Spazio Ripoli” in via San Girolamo, 12 (vicolo San Severino) a San Severo.
Subito dopo l’Unità, l’Italia si trovò a combattere una vera e propria guerra civile, quella per il Mezzogiorno. Una guerra che ebbe tra i protagonisti da una parte il brigante, Carmine Crocco. Pastore, militare, bandito di professione, divenne il capobanda più famoso nelle campagne meridionali dopo il 1860. Alla guida del brigantaggio filoborbonico, sperimentò forme di guerriglia che avranno fortuna nel XX secolo, anticipandone gli aspetti politici e una organizzazione criminale su larga scala. Dall’altra parte, il generale, Emilio Pallavicini di Priola, aristocratico sabaudo, militare esperto in operazioni speciali e al comando di reparti schierati nella campagna contro il brigantaggio. L’ufficiale era parte dell’antica aristocrazia di spada e interpretò la conclusione di un processo secolare, in cui i ruoli militari passavano definitivamente ai professionisti della guerra.
Nel primo decennio dell’Italia unita furono questi due uomini, lontanissimi per origine e formazione, i protagonisti più conosciuti della guerra per il Mezzogiorno. Una storia che ancora oggi suscita emozioni e divide. Carmine Pinto nel volume racconta le loro ‘vite parallele’ e, attraverso queste, gli episodi, i luoghi, le battaglie e le leggende, la guerra tra il primo esercito nazionale e l’ultimo dell’antico regime, fino allo scontro finale e al sorprendente epilogo delle loro esistenze.
Di questo e altro ancora dialogherà Giuseppe Clemente, Presidente onorario del CRD, con l’autore, dopo i saluti della presidente Dina Contò Orsi.


Carmine Pinto, Laureatosi in Lettere moderne, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’industria. Nel 2005 ha vinto il concorso di ricercatore in Storia Contemporanea; successivamente è stato nominato professore associato in tale materia presso l'Università degli Studi di Salerno, di cui dirige la collana editoriale e coordina il Dottorato in Studi Internazionali-Storici e Letterari. Nel 2021 il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo lo ha nominato Direttore dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, dimettendosi dall'incarico nel febbraio 2022.
Si è occupato di storia politica dell'Italia repubblicana e si interessa della guerra e dei conflitti civili nella formazione degli stati nazionali mediterranei e latino americani nel XIX secolo. Attualmente la storia del Mezzogiorno italiano è al centro del suo lavoro di ricerca, con particolare attenzione al Risorgimento e al brigantaggio postunitario italiano.
Tale lavoro ha portato alla pubblicazione nel 2019 del saggio storico La guerra per il Mezzogiorno. Italiani, borbonici e briganti. 1860-1870, che ha ottenuto molti riconoscimenti, tra cui il Premio letterario Basilicata, il Premio Fiuggi Storia, il Premio Città di Montesano, il Premio Sele d’Oro, il Premio Rende Book Festival e il Premio letterario Città di Siderno. Sempre per la suddetta opera, viene candidato al Premio Friuli Storia.

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Sarà presentato martedì 14 settembre il libro di Giuseppe Clemente “La Capitanata tra rivoluzione e restaurazione (1820-1830)”. L’evento in presenza – organizzato dal Crd Storia Capitanata - è previsto alle ore 18, presso le Cantine d’Araprì a San Severo.

All’incontro, introdotto dalla presidente del Crd Dina Contò Orsi, sarà presente l’autore che dialogherà insieme a Carmine Pinto, docente dell’Università di Salerno e Direttore dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, e a Pasquale Corsi, Presidente della Società di Storia Patria per la Puglia.

Il libro alla luce delle più recenti acquisizioni archivistiche mette in evidenza il notevole contributo dato ai moti dal 1820-1821 dai carbonari della Daunia e restituisce alla memoria collettiva l’intensa attività cospirativa messa in atto nella dura repressione borbonica (che durò fino al 1830) da “empi soggetti” e “facinorosi sicari”, che chiedevano un governo costituzionale sul modello di quello previsto dalla Costituzione di Cadice del 1812.
Il volume è diviso in due parti: gli avvenimenti, in cui viene confrontato in modo speculare ciò che accadde a Napoli e i riflessi che ebbe in Capitanata, e i protagonisti, ossia le straordinarie figure che hanno vissuto e indirizzato gli eventi del Nonimestre e che ci hanno restituito le loro esperienze attraverso carte di archivio, atti giudiziari e memorie.

L’evento è organizzato in base alle recenti disposizioni in materia di sicurezza sanitaria.

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Proseguono i webinar del Centro di Ricerca e Documentazione – Storia di Capitanata. Martedì, 29 giugno 2021, alle ore 18.30, si è tenuta la presentazione del nuovo romanzo “La spirale dell’estate” dello scrittore e giornalista Enzo Verrengia. Un dialogo tra l’autore, presente all’appuntamento sul web, e la giornalista Velia Iacovino.
L’incontro è stato introdotto dalla professoressa Dina Contò Orsi, Presidente del CRD – Storia Capitanata. Di seguito il link del video. Buona visione. 

https://www.youtube.com/watch?v=rpMP-VCslSM

 

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Durante la Prima Guerra Mondiale, le donne ebbero un importantissimo ruolo, non solo in qualità di madri, mogli, sorelle dei soldati, ma anche come parte attiva della vita economica, associativa, assistenziale, apparentemente secondaria ma comunque fondamentale per la gestione dello sforzo bellico.

Ed è proprio del ruolo assunto dalle donne durante la Grande Guerra che la dott.ssa Mirtide Gavelli, del Museo civico del Risorgimento di Bologna, parlerà nel corso della prossima conferenza organizzata dal Centro di Ricerca e Documentazione per la Storia della Capitanata, presieduto dal prof. Giuseppe Clemente, e patrocinata dal Comune di San Severo. L’incontro, dal titolo “Donne in guerra: la mobilitazione femminile durante il primo conflitto mondiale”, si terrà martedì 19 aprile, alle ore 18, presso la sala conferenze della Biblioteca comunale “Minuziano” a San Severo (largo Sanità).

Dal 1915 in poi, almeno in ampie zone del paese, i posti di lavoro di molti contadini e operai, lasciati vuoti dalla chiamata al fronte, vennero coperti in prima battuta da chi non era ancora mobilitato; dopo pochi mesi però diventò palese la necessità di portare al fronte tutti gli uomini validi, e il mondo produttivo iniziò ad attrarre e impiegare anziani, fanciulli e, naturalmente, donne. Per la prima volta in modo massiccio e socialmente riconosciuto la donna passò da “angelo del focolare domestico” a protagonista dell’economia e della società, anche in settori dove tradizionalmente non erano mai stata presente.

A questa “emancipazione” lavorativa però non corrispose una maggiore libertà a livello personale: per le donne infatti giunse, quasi come “premio” per quanto fatto negli anni di guerra, l’emancipazione giuridica nel 1919, mentre il diritto di voto fu conquistato solo nel 1946, dopo la terribile esperienza della seconda guerra mondiale.

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